Guida rapida alla Fatturazione Elettronica
E’ il momento di pianificare gli adeguamenti per potere emettere le fatture elettroniche a partire dal 1° gennaio 2019 e utilizzare l’adeguamento per creare efficacia all’interno della propria azienda.
Ecco quello che va saputo in sintesi per non correre rischi e fare tutto quanto richiesto dalla normativa sulle “e-fatture”.
- La Fatturazione Elettronica non è nulla di nuovo. Esiste già l’obbligo della fattura elettronica verso la Pubblica Amministrazione e la possibilità di utilizzarla verso privati è stata introdotta dal 2017
- Dal 1° Gennaio 2019 la Fatturazione Elettronica riguarderà tutte le aziende italiane stabili, residenti e identificare nel territorio italiano e titolari di partita IVA
- La Fatturazione Elettronica comprende diversi interlocutori e diverse fasi: non solo il fornitore ed il cliente ma anche l’eventuale intermediario che realizza la fattura elettronica e lo Sdi, il Sistema di Interscambio nazionale che garantisce la ricezione, i controlli e l’eventuale inoltro alle amministrazioni destinatarie
- Se non ci si abilita all’emissione di fatture digitali di fatto non si potrà fatturare: le fatture cartacee cesseranno di esistere e qualora saranno emesse non avranno validità
- A fronte del nuovo adempimento saranno introdotte semplificazioni. Tra queste l’abolizione dello spesometro, l’abolizione dell’elenco degli acquisti intracomunitari di beni o Intrastat acquisti e quella dell’elenco riepilogativo dei servizi intracomunitari ricevuti o Intrastat servizi ricevuti
- Per mettersi in regola sarà sufficiente mettersi in contatto con Sage Sistemi che assicurerà la messa in opera delle necessarie misure per soddisfare i bisogni dell’azienda in termini di Fatturazione Elettronica
- La e-fattura deve essere fatta secondo un formato identificato dalla normativa come XML (eXtensible Markup Language), che consente di controllare il significato degli elementi contenuti nel documento, verificando le informazioni ai fini dei controlli previsti per legge
- La e-fattura non è un’invenzione tutta italiana: l’Unione Europea sta dirigendosi anche se in ordine sparso verso soluzioni analoghe per la fatturazione attiva. Il Belgio e il Portogallo si sono attivati prima del nostro paese con la piena operatività dell’obbligo. In generale i paesi che sono già operativi da questo punto di vista sono quelli in cui l’evasione IVA è o era più intensa (come l’America Latina in cui diversi sistemi fiscali sono basati su procedure completamente elettroniche)
- Da quando esiste l’obbligo di fatturazione elettronica il tasso medio di scarto di file digitali si è ridotto drasticamente, dal 18% del 2014 al 4% del 2017
- Il tempo medio di risposta è anche molto breve e non supera le 3 ore da quando viene inviato il file digitale.
Scrivete a [email protected] per pianificare insieme l’intervento che vi permetterà di emettere fatture elettroniche.
Quello che gli altri non dicono sulla Fatturazione Elettronica
Il Web è ormai stracolmo di articoli sulla Fatturazione Elettronica ma pochi dicono quello che serve sapere davvero per inquadrare il fenomeno e gestire il proprio business in modo intelligente anche in questo caso.
L’Unione Europea è indietro nel processo
Come non accade spesso o quasi mai, l’Italia è quasi un’apripista sulla Fatturazione Elettronica. Prima del nostro paese solo il Belgio e il Portogallo hanno emanato direttive per la obbligatorietà completa dello strumento. I paesi più importanti dal punto di vista delle dimensioni economiche stanno riflettendo ancora sul quando adeguarsi. E’ evidente che tutta l’Unione Europea prima o poi arriverà ad uniformarsi a questo standard ma è altrettanto chiaro che le ragioni che hanno spinto il nostro paese a fare questo passo con tanto anticipo stanno nella necessità di recuperare gettito fiscale IVA. L’Italia infatti è il paese con il più alto “VAT Gap” cioè con il più alto differenziale tra IVA da pagarsi e IVA effettivamente riscossa dallo Stato. Si palesa quindi il motivo principale per cui la Fatturazione Elettronica verrà introdotta dal 1° Gennaio 2019, al di là di tutte le dissertazioni sull’utilità e sull’economicità dello strumento.
La Fatturazione Elettronica non basterà
In positivo va detto che con la Fatturazione Elettronica le aziende possono ottenere grandi benefici nella loro rincorsa all’efficienza, ma bisogna anche riflettere che solo la Fatturazione Elettronica non basta a produrre benefici davvero importanti. Anzitutto adeguare i propri sistemi avrà dei costi per tutte le imprese e inoltre le riduzioni dei tempi necessari per emettere delle fatture non potranno certo essere monetizzate con l’eliminazione di personale. Tramutare il tempo speso in emissione e gestione di documenti cartacei in attività più “intelligenti” richiederà altro denaro e altro tempo e pertanto i benefici veri saranno difficili da ottenere. Altra situazione invece si potrà determinare con strategie di digitalizzazione più intelligenti. Vale a dire che il beneficio vero di avere fatture in formato elettronico potrà essere colto da chi si doterà anche di sistemi veramente integrati, come quelli che consentono la conservazione dei documenti in formato digitale come previsto dalla legge e la comunicazione completamente digitale dei dati IVA. Solo in questo caso, che rappresenta davvero l’investimento minimo possibile, si fornisce un senso per ciascuna azienda ad un adempimento nato per combattere l’evasione e non per fornire benefici immediati.
Il consiglio di Sage Sistemi
Una curiosità che va ben al di là del dato stesso. La zona del pianeta dove la Fatturazione Elettronica è più diffusa nelle economie è paradossalmente l’America Latina, che non brilla invece sempre per capacità di innovazione. Questa osservazione conferma ulteriormente quanto detto sopra. Lo strumento ha il potere di tenere sotto controllo l’evasione fiscale, che in quei paesi è particolarmente forte.
Il consiglio di Sage Sistemi è quindi quello di non prendere il provvedimento della Fatturazione Elettronica solo come una necessità di adeguamento alle normative ma di cavalcare il cambiamento andando oltre il minimo richiesto per avvicinarsi al minimo che può fornire vantaggi veri all’azienda.
I cinque sensi del business 2018
La ripresa economica è vera e attuale in tutto il mondo e anche nel nostro paese ed è nostro compito non solo sostenerla ma soprattutto trovare i mezzi per renderla sempre più stabile.
Le statistiche ci dicono che il prodotto globale a livello mondiale è cresciuto del 3.7% nel 2017, sopra le aspettative di un ristretto ma inatteso 0.1%, e che nel 2018 la crescita sarà ancora maggiore per toccare il 3.9%, così come nel 2019 (fonte: Fondo Monetario Internazionale).
L’Italia resta indietro rispetto a questi numeri su scala nazionale ma la nostra economia è piena di buoni esempi in grado di fare anche meglio, dal lato della crescita così come della profittabilità.
Ecco che si rendono tuttavia necessari strumenti sempre più sofisticati per tenere il passo della competizione che oggi si gioca a diversi livelli, non più e non solo contro i concorrenti ma anche contro le congiunture altalenanti, i mercati in preda a crisi di panico, le instabilità di ordine politico.
Cinque sono i sensi che l’imprenditore necessita per il 2018 e di cui Sage Sistemi si è dotata per affrontare le sfide dell’oggi e del domani. Si tratta in ogni caso di strumenti eccellenti e di comprovata efficacia, che Sage Sistemi e Zucchetti hanno saputo costruire in modo adatto al mercato italiano e alle esigenze delle sue imprese.
Per tutto il 2018 Sage Sistemi metterà la sua competenza a disposizione delle aziende italiane per dare prova di quanto queste soluzioni possano fare da “sensi di business” per ciascun imprenditore e realizzare risultati impensabili senza di esse.
- La vista di Infobusiness, l’unica soluzione di facile utilizzo che è in grado di “vedere” insieme all’imprenditore le tendenze rilevanti del business aziendale e dell’economia, mettendo in evidenza le decisioni da prendere anche quando tutto sembra instabile e complicato.
- L’olfatto di Digital Hub e della Fatturazione Elettronica, le soluzioni integrate che consentono di generare fatture in formato digitale e di organizzare l’intero processo di fatturazione ed eliminare completamente la carta ed ogni suo odore dall’azienda…
- L’udito di I-Revolution, la suite dedicata alla piccola e alla media impresa italiana che necessitano di ascoltare tutte le opportunità che il mercato mette a disposizione e di seguirle adeguatamente dal punto di vista commerciale, così come di controllare l’azienda tramite la gestione dei documenti
- Il tatto del Mobile e delle Business Apps, attorno alle quali oltre l’80% delle aziende ha previsto di svolgere una strategia delle applicazioni in mobilità e che si sono evolute in modo straordinario negli ultimi anni fino a diventare degli strumenti irrinunciabili nel nostro modo di lavorare quotidiano.
- Il gusto delle soluzioni HR, che consentono per la prima volta nel 2018 ai clienti di Sage Sistemi di iniziare a gestire il capitale umano in modo adeguato, perché il nostro lavoro non è fatto solo di numeri ma principalmente di persone…
Ecco come sarà fatto il nostro 2018, all’insegna della concretezza e del “Clever Business” che ci contraddistingue da sempre, alla ricerca delle dimostrazioni che hanno consentito a tante aziende di realizzare investimenti senza patemi d’animo ma anzi sapendo che i risultati sarebbero arrivati di certo.
Per muoversi nel business con sicurezza ci vogliono (almeno) cinque sensi…!
E-fattura 2018: perché proprio i carburanti?
La manovra 2018 introduce l’obbligo di fatturazione elettronica tra privati B2B, articolandolo in due tempi. Primo appuntamento il 1° luglio 2018 per i carburanti (cessioni di benzina o gasolio per motori) e per le prestazioni di subappaltatori nel quadro di un contratto di appalti pubblici. Dal 1° gennaio 2019, si assisterà all’estensione ad ogni attività operata nel comparto B2B.
Ma perché si parte con i carburanti? Per quale motivo il Legislatore ha dato importanza proprio a tale elemento? Proviamo a scoprirlo insieme.
La filiera dei carburanti
Partire dalla filiera dei carburanti non è ovviamente una casualità, ma sottende un significato e un obiettivo strategico ben precisi. Lo scopo del legislatore è infatti quello di utilizzare l’e-fatturazione come leva per ridurre le frodi IVA. Questo, da un lato, ha il fine di sostenere le aziende che le imprese che operano correttamente e che vengono continuamente penalizzate dai comportamenti scorretti.
Essendo la filiera dei carburanti uno dei maggiori ambiti in termini di evasione IVA, non è difficile concludere perché il Legislatore abbia scelto proprio questo elemento come punto di partenza.
Basti pensare alle frodi derivanti dall’uso di lettere d’intento false o dai depositi IVA. Questo specialmente nella filiera lunga, dove molto spesso risulta impossibile rintracciare i comportamenti scorretti da parte degli intermediari. Da qui nasce l’esigenza di una totale tracciabilità di tutti i passaggi della filiera, obiettivo che la fatturazione elettronica potrebbe centrare.
Quindi l’uso della Fattura Elettronica può essere uno strumento valido nella lotta all’evasione fiscale: in termini preventivi, costituendo un deterrente per potenziali evasori e imponendosi come garante di trasparenza e veridicità dei dati.
Rimani aggiornato sulle novità che Sage Sistemi ha in serbo per aiutare le imprese ad affrontare l’obbligo di fatturazione elettronica. Inizia scoprendo le novità alla base del cambiamento!